Carlo e Luigi Rigola
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Monumenti ai caduti

HomeLe opereMonumenti ai caduti

Rovellasca

Rovellasca Monumento ai Caduti Rigola Bozzetto
Rovellasca Monumento ai Caduti Rigola Foto
Rovellasca Monumento ai Caduti Rigola Fusione 1919

Già all’inizio del 1919, a pochi mesi dalla fine della guerra, venne loro commissionata la realizzazione del monumento ai caduti di Rovellasca, nel Basso Comasco. Fra le composizioni più dinamiche dell’intera produzione dei due scultori, l’opera era alta quattro metri e rappresentava un fante nell’atto di contrapporsi al nemico. Di questa grandiosa scultura ci restano soltanto alcune fotografie poichè all’inizio del secondo conflitto mondiale venne sacrificata per ricavarne quel bronzo necessario alla costruzione di cannoni per un’altra tragica epopea italiana; una di queste immagini raffigura il bozzetto in creta, mentre un’altra rappresenta la statua dopo la fusione, con gli operai in posa accanto ad essa.

L’eroe sta avanzando con determinazione verso la meta: il corpo crea una torsione su se stesso, quasi a caricarsi di tutte le energie necessarie all’azione. Il viso è contratto in una smorfia che potrebbe essere di indignazione, ma anche di paura. Per i Rigola l’eroe è un soldato comune che sul campo di battaglia compie umilmente il proprio dovere, un uomo con le tensioni, i timori, l’affanno e l’eccitazione che la solennità del momento imprimono a tutto il corpo.

Zogno

Zogno Monumento ai Caduti Rigola Bronzo
Zogno Monumento ai Caduti Rigola Bronzo Bozzetto
Zogno Monumento ai Caduti Rigola Bronzo Bozzetto Particolare
Zogno Monumento ai Caduti Rigola Bronzo Particolare
Zogno Monumento ai Caduti Rigola Medaglia

In seguito all’inaugurazione della statua di Rovellasca i due fratelli ricevettero l’incarico della realizzazione di un monumento a Zogno, nel Bergamasco. Se la prima scultura rappresentava l’azione di un fante lanciato contro il nemico, qui il soldato è rappresentato alla conclusione della battaglia, forse della guerra; è consapevole della vittoria raggiunta ma non per questo si sente di esultare: troppi morti, troppa distruzione hanno accompagnato quel risultato. La scultura dei Rigola non avrebbe potuto essere meno celebrativa e più distante dalla retorica ufficiale; insieme al bronzo di Rovellasca l’anti eroe di Zogno costituisce probabilmente il loro capolavoro.

L’opera venne inaugurata l’8 maggio 1921 alla presenza dell’onorevole Bortolo Belotti, nativo del luogo e ministro in carica dell’Industria e del Commercio nel governo Bonomi. Fu consigliere comunale a Milano dal 1909 al 1914 ed in questo periodo conobbe l’opera degli scultori Rigola, i quali realizzano anche il modellino del monumento: fuso in bronzo appartiene agli eredi dell’onorevole Belotti.

Stabio Svizzera

Stabio Svizzera Monumento ai Caduti Rigola
Stabio Svizzera Monumento ai Caduti Rigola Bronzo
Stabio Svizzera Monumento ai Caduti Rigola Gesso

Questo monumento ai caduti datato 1923, opera degli scultori Rigola, assume un aspetto particolare in quanto è un monumento ai Caduti offerto dalla colonia di Italiani in Ticino. Il monumento viene definito “solenne e severo” dal quotidiano locale. Una figura di donna a grandezza naturale tiene in mano il libro della Storia con le date 1915-1918. Porge una corona alla lapide dove sono incisi i nomi degli Italiani caduti durante la Grande Guerra. Importante è la committenza e collocazione in territorio non Italiano.

Como

Como Monumento ai Caduti Rigola Asnago Vender Bozzetto
Como Monumento ai Caduti Rigola Milite Gesso
Como Monumento ai Caduti Rigola Milite Gesso 1

Nell'autunno del 1925 il tardivo bando di Concorso per l’erezione in Como di un ricordo monumentale ai caduti in guerra offrì però ai fratelli Rigola l’occasione di un ritorno sul tema, sebbene il contesto all'interno del quale il sacrario andava ideato si sarebbe dimostrato assai più problematico dei precedenti. Il bando comasco richiedeva l’ideazione di un monumento da edificarsi nella centralissima area monumentale del Duomo e, in particolare, che si coordinasse e armonizzasse con la torre campanaria e il palazzo del Broletto.

Insieme a Carlo e Luigi Rigola i giovani architetti Mario Asnago e Claudio Vender progettarono un grandioso monumento il cui linguaggio compositivo, secondo quanto asserito dagli stessi autori, venne direttamente desunto dall’architettura del Duomo. Si trattava di un arco di trionfo sulla cui parete principale, sarebbero stati “scolpiti i nomi dei Caduti”. La parete, delimitata da due poderosi pilastri, presentava alla base altrettanti candelabri di bronzo. La costruzione avrebbe dovuto essere eretta in ogni sua parte con il medesimo marmo utilizzato nella costruzione del Duomo. Quattro leoni, “simbolo della forza e della grandezza della nostra Gente”, - scrissero gli autori – aggettavano dal sacrario, mentre al suo interno avrebbe campeggiato il busto del milite ignoto il cui bozzetto venne modellato dai Rigola in scala al vero.

La soddisfazione per gli esiti del concorso fu tuttavia di breve durata: contravvertendo il giudizio espresso dalla giuria, una generale contrarietà alla sua realizzazione si levò infatti da vasti settori della città. Le critiche riguardavano in particolare le dimensioni e la posizione delicata che avrebbe modificato un’area di notevole rilevanza monumentale. L’amministrazione comunale sembrava propensa a sostenere il giudizio dell’opinione pubblica, tuttavia per sciogliere ogni dubbio sull’attuazione del progetto, nell’ottobre del 1928 fece erigere un’impalcatura simulante l’effettiva dimensione del monumento. La dimensione della struttura, il cui ingombro si inseriva pesantemente nella piazza, l’enorme massa che andava ad interferire con il Broletto e il Duomo, determinarono una generale impressione negativa contribuendo a delineare la parola definitiva sulle sorti, già compromesse, del progetto. Nell’aprile del 1929 l’amministrazione comunale negò definitivamente la concessione dell’area.

 Tiziano Casartelli  Carlo e Luigi Rigola Scultori Canturini , Comune di Cantù , Comitato Galliano 2007

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